Blefaroplastica superiore

  • Introduzione

    La palpebra superiore ha una struttura molto leggera che permette di aprire e chiudere gli occhi centinaia di volte al giorno.

    Le problematiche legate alla palpebra superiore sono rappresentate dall'eccesso di pelle e dalla presenza di un eccesso di grasso per protrusione del grasso perioculare. L'eccesso di pelle è legato alla perdita della normale elasticità oltre che a una ridotta aderenza tra la pelle e il muscolo orbicolare che si trova al di sotto; questo fa si che la pelle scivoli progressivamente verso il basso accumulandosi in corrispondenza del tarso.

    L'eccesso di grasso interessa prevalentemente il margine mediale dell'occhio (canto interno) dove il grasso riesce più facilmente a farsi strada, formando due cuscinetti ben distinti separati tra loro dall'interposizione del tendine del muscolo obliquo superiore.

    In alcuni individui l'eccesso di pelle, muscolo e tessuto adiposo, è tale da ridurre il campo visivo. In questi casi l'intervento di blefaroplastica perde la sua valenza di intervento estetico e acquisisce le caratteristiche di un intervento funzionale.

    Un'attenzione particolare, nel trattamento estetico della palpebra superiore, deve essere riservato alla posizione della ghiandola lacrimale e alle eventuali salienze ossee che possono determinare un'eccessiva protrusione del bordo orbitario o alterare la posizione del sopracciglio.

  • Tecnica operatoria

    Eseguito il disegno preoperatorio, si esegue l'anestesia locale in quanto essa consente una collaborazione del paziente con il chirurgo, soprattutto nell'esecuzione di alcune manovre propedeutiche alla buona riuscita dell'intervento. All'occorrenza può essere effettuata anche l'anestesia generale.

  • Anestetici

    Lidocaina (xilocaina) 2%;

    Mepivacaina (carbocaina).

    Gli anestetici vengono somministrati in associazione con l'adrenalina (o noradrenalina) che ha un azione vasocostrittrice, aumentando l'azione dell'anestetico e riducendo il sanguinamento locale.
    Tra l'anestesia e l'inizio della procedure chirurgica dovrebbe intercorrere un lasso di tempo compreso tra 10 e 20 minuti.

  • Intervento

    L'intervento prevede dei passaggi standard e ben definiti.

    Dapprima si effettua l'incisione della cute lungo il disegno preoperatorio e si esegue la sua asportazione in toto.

    Quindi si rimuove una striscia di muscolo orbicolare con una larghezza compresa tra i 3 e i 5 mm e una lunghezza pari alla lunghezza della breccia chirurgica.

    A questo punto si va a ricercare il grasso e le borse adipose associate che devono essere identificate già prima dell'intervento per poterle reperire ed eliminare al momento opportuno.

    Di rado nella parte laterale della palpebra si può reperire la ghiandola lacrimale ptosica, in una posizione declive rispetto alla norma.

    In questi casi anziché rimuoverla è consigliabile riposizionarla nel suo normale alloggiamento dietro il bordo orbitario ancorandola al periostio.

  • Post operatorio

    Nonostante un intervento ben eseguito è importante informare il paziente che per i primi 2/3 giorni dopo l'intervento si potrà verificare un edema che progressivamente migrerà verso le guance.

    L'edema tenderà a risolversi molto rapidamente, mentre le ecchimosi di vario grado presenti in sede di intervento fino alla regione zigomatica possono impiegare anche 15 giorni per scomparire

  • Complicanze

    Cute in eccesso: trattasi di rimozione di un volume esiguo di pelle. La correzione è solamente chirurgica dopo un periodo di tempo sufficientemente lungo (4-6 mesi dall'intervento);

    Grasso in eccesso: la persistenza della borsa adiposa mediale è la complicanza più frequente anche in questo caso la correzione è chirurgica e prevede l'asportazione. Il nuovo intervento, a causa della presenza del tessuto cicatriziale presente, può risultare talvolta difficoltoso;

    Cute in difetto: quando venga rimossa un'eccessiva quantità di tessuto cutaneo, l'occhio può non chiudersi perfettamente (Largoftalmo);

    Solitamente la guarigione è spontanea nel tempo con applicazione quotidiana di colliri o pomate oftalmiche. Tuttavia se non si ottiene alcuna guarigione si rende necessario un intervento correttivo con il posizionamento di un innesto. E' una complicanza temibile per quei pazienti che hanno un insufficiente secrezione di secretto lacrimale;

    Grasso in difetto: un'eccessiva asportazione di grasso fa assumere al terzo superiore del viso un aspetto caratterizzato da un occhio vuoto o incavato, in questi casi può rendersi necessario l'innesto di tessuto adiposo;

    Problemi di cicatrizzazione: possono essere rappresentati da cicatrici patologiche (ipotrofiche, ipertrofiche o cheloidee) o da diastasi della ferita; in ogni caso sono condizioni facilmente gestibili per ogni chirurgo plastico;

    Ematomi: sono rari e generalmente vanno incontro ad autorisoluzione, tuttavia devono essere preferibilmente evacuati;

    Infezioni: sono piuttosto rare e generalmente possono essere adeguatamente controllate attraverso la rimozione del materiale di sutura e l'assunzione di un antibiotico.

 


Filo diretto

Chi è il Dr. U. Napoli
Chiama al +39 349 3120138
Invia una e-mail al Dr. Napoli
Scarica la brochure
Seguici su facebookGoogle Plus

 


Richiedi un consulto

Per favore, compila il campo richiesto

Invalid Input

Per favore, inserisci un indirizzo e-mail valido

Invalid Input

Il consenso al trattamento dei dati personali è indispensabile per poter gestire la tua richiesta

Codice di sicurezza
  AggiornaCodice non valido